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POMARCLE AND SCORZETTE

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Quest'anno le uscite in Basilicata si sono fatte attendere, annullate, rimandate, immaginate e poi alla fine improvvisate, proprio come questa, ma non deludono mai, una di quelle uscite che ti restano nelle gambe, ma soprattutto negli occhi e nel cuore. La Basilicata è sempre una garanzia.  Durante l'ultima pedalata ho proposto di fare qualche salita più impegnativa restando sempre vicino casa e affrontando principalmente il " piccolo Stelvio " di Pomarico, Fabrizio dice che conosce un posto dove si mangia bene e così in un digitar di chat nei giorni a seguire organizziamo la scampagnata della domenica. Tra una cosa e l'altra partiamo solo io, Fabrizio, Pio e Giuseppe. Trasferimento in auto, affrontando proprio i tornanti di Pomarico, giusto per far capire a chi non li ha mai fatti cosa sono, parcheggio comodo davanti al ristorante e qualche minuto alle 08:00 siamo in bicicletta. Avevo preparato due percorsi, Pomarico-Bernalda-Montescaglioso-Bernalda 80 km 1300 mt

RIDEFLOZ NONCONFORMIST CYCLING

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ridefloz x kinesiolab Quello della divisa personalizzata è sempre stato un punto certo fin dagli albori delle mie uscite ciclistiche. Volevo indossare qualcosa che mi rappresentasse in pieno, che mi identificasse e raccontasse il mio "modo" d'intendere il ciclismo. Oggi è la cosa più semplice del mondo, online ne puoi far realizzare anche una sola... Ma le cose belle non devono essere così semplici. Così ho aspettato il tempo giusto, maturando lungo la strada come persona oltre che come ciclista, ed ho portato con orgoglio i vari colori che ho incrociato, quelle di Cicli Marangiolo, prima società con cui mi sono tesserato e con la quale ho fatto la mia prima (ed unica corsa) per poi entrare in silenzio nel mondo delle randonnée, delle avventure in solitaria o in compagnia di qualche amico, dei primi trail in mtb, poi la prima divisa del Team Portici, che trovo ancora bellissima soprattutto per il messaggio che veicola, oltre al mio nome stampato sulla collottola! Sul fini

FREEDOM

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Ogni anno cerco di fissare sul calendario un paio di eventi ciclistici ai quali partecipare, e organizzare le mie uscite in una, mai completamente seria, lunga strada di preparazione. Poi ecco che proprio quando arriva il momento e ti senti allenato, pronto mentalmente e sei anche riuscito a trovare una bicicletta performante a noleggio per uno di questi appuntamenti la vita mescola le carte mandando tutto per aria... Ma per fortuna sono ancora seduto al tavolo a giocare. Così oggi, invece di trovarmi in viaggio verso una di queste avventure, sono lungo le solite strade vicino a casa per prepararmi ancora e ancora, per farmi trovare pronto per la prossima mano. Riesco ad uscire più presto del solito (almeno rispetto all'ultimo periodo) ma non ancora presto come piace a me, ma già questo piccolo spostamento d'orario fa la differenza migliorandomi sensibilmente l'umore. Riesco finalmente a concludere la prima uscita dell'anno over 100, un'altra cosa che lo scombussola

TOUR DE FAGGIANDERS

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Tanto vento e poco tempo per stare per strada con il pensiero sempre nello stesso punto, a casa. Riesco però a ritagliarmi un piccolissimo spazio, una bolla sospesa nel tempo in cui tutto è compresso e sospeso e pedalare riesce a farti allontanare dalle preoccupazioni portandoti in quel mondo parallelo che ti scorre sotto le ruote e distorce la realtà. Così a pochi chilometri da casa invento una versione ridotta del tour de flanders, fortunatamente senza pioggia ma con tanto vento, tanti muri che pugnalano i polpacci, il pavé in cui le ruote ballano tra micro e macro disconnessioni facendoti vibrare la schiena fin su alle braccia. Sono qui nel mio personale Tour de Faggianders, sulla salita della pineta che porta alla Rocca, il pavé appunto, le pendenze laceranti del muro che porta all'incrocio con via Shkanderbeg, lo strappo per i campetti o quello per la cava, oggi presidiato da due grossi cani apparentemente tranquilli, ma meglio girare alla larga ed infine Lu Coppebberg di fre

MILANO SANREMO X EDIZIONE

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Arrivato alla decima edizione di questa uscita in bicicletta, posso iniziarla a considerare, anche io a ragione, una vera Classica. Quest'anno ci giochiamo anche la carta dell'ammiraglia e pensando ad un ritorno alle tradizioni delle prime volte (dove l'obbiettivo era quello di portarsi dietro un panino da mangiare all'arrivo) l'idea di aggiungere un rifornimento lungo il percorso a base di scamorze e cavallucci non sembra impossibile! Partenza sempre quella, arrivo (o punto di passaggio focale sempre costante) negli anni il percorso si è allungato, accorciato, adattato ai partecipanti, al meteo, alla pandemia e al lockdown, annoverando nel suo albo d'oro un bel po' di partecipanti. Non faccio mai differenza tra un'uscita e l'altra, a prescindere di quanto impegnativa o sciocca essa sia, così come non ho mai fatto differenza tra i miei compagni di avventura, con alcuni però mi trovo meglio che con altri, con qualcuno parlo di più, con altri vado più

L'ESERCITO DEGLI AUTOSABOTATORI

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Una voce flebile, lontanissima ma sempre dentro la tua testa... E' proprio in giornate come quella di oggi che la senti più forte, più fastidiosa... Più insistente! Con il tempo hai imparato a non ascoltarla, a far finta di niente, ignorandola andando avanti, andare avanti contro gli autosabotatori. Ma la guerra è cruenta. Tu sei da solo mentre gli autosabotatori sono ovunque, nelle teste di chi ti sta intorno. Queste voci si percepiscono, si alleano unendosi e formando un fronte unico. Non sono più flebili ma più forti e penetranti, vicinissime fino a rimbombare fragorosamente ovattandoti la mente, non lasciandoti il tempo per riflettere e analizzare lucidamente la situazione. Allora molli la presa, ti lasci andare... Passi . Andare in bicicletta con un vento da S/E che soffia ad oltre 40 km/h non è facile, ma non è impossibile. Nel corso di questi anni è una cosa che ho già fatto. Tornare a casa con le braccia doloranti per lo sforzo di mantenere costantemente la bicicletta legge

DILUIRE I PENSIERI CERCANDO LA TRANQUILLITA'

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Che settimana assurda, intensa, devastante. Conosco solo un metodo in grado di equilibrare il tutto riuscendo ad infondermi un po' di tranquillità. La bicicletta! Ma piove da ieri, questa mattina una piccola tregua ma a breve ricomincerà tutto di nuovo. Prendo la MTB per un breve giro intorno a casa. Qualche chilometro tra asfalto sabbia scogliera e passo davanti casa di Lalla che malgrado l'ora è in giardino, in men che non si dica sono sopra casa sua per un caffè e una fetta di torta di mele e qualche chiacchiera. Grazie di tutto amica mia!! Riprendo a pedalare in direzione casa ma è troppo presto, è troppo poco. Giro a destra punto verso il mare scosso dallo scirocco. Inizia la mia transizione tra scogli, vegetazione spinosa e pozzanghere fangose e tutto intorno e dentro sembra sparire. Il cielo grigio non da profondità, un apparente e desolante piano assoluto. La pioggia scivola sulle mie guance rasate ieri. La mente si concentra sulla linea invisibile che corre precisa tra